TAPPA 7: LA CERTOSA - SIGNA

Villa Caruso (Lastra a Signa)

Carta d'identità del percorso

Lunghezza: 22,6 km.
Tempo di percorrenza: 7 ore e 30 minuti.
Dislivello in salita: 775 metri.

Descrizione

La Certosa - Pian dei Cerri (Scandicci) - Lastra a Signa - Signa

Dopo avere effettuato l'interessante visita della Certosa del Galluzzo, si torna, tramite Via Buca della Certosa, a riprendere il tracciato che sale sulle colline. Superato il ponte sul fiume Greve e il sottopasso dell’autostrada A1, la strada che sale a San Cristofano a Viciano lambisce un campeggio e continua in salita, tra i boschi.
Poco dopo si aprono vasti scorci panoramici e, superato San Cristofano, tra gli uliveti giungiamo al bivio con la frazione di Colleramole e alla cinquecentesca Villa dei Collazzi. Scendendo sulla Via Volterrana, che ripercorre ancora oggi un tracciato di origine etrusca, la seguiamo, a sinistra, in direzione di Chiesanuova per appena 600 metri, per lasciarla in corrispondenza di un bivio con una strada sterrata (sbarra), che scende a destra al fosso Vingone (sentiero CAI 00). Appena sopra è l’invaso sullo stesso torrente. Siamo nel comune di Scandicci.
Dopo il terrapieno, ad un bivio di piste, teniamo la destra per uno stradello con alcuni resti di selciato che si mantiene a mezzacosta (panorama su Firenze e la pianura), tra i boschi sul lato monte e gli uliveti,  e ritrova un altro bivio nei pressi di Casignano. Svoltiamo a sinistra per salire alla Grotta di San Zanobi, vescovo di Firenze che qui si ritirò a vita eremitica.
La via continua a salire verso il valico della Catena, punto di transito di vecchi tracciati diretti nella Val di Pesa. Al valico, a destra, siamo in prossimità dell’ingresso del grande parco pubblico di Poggio Valicaia, che interessa tutto questo rilievo. 
Dal parcheggio, con Via dei Valloni, a fondo naturale, continuiamo tra i boschi diretti dapprima a Casa Spazzavento e successivamente alla Casa Poggio al Pino, situata su Via dell’Arrigo, che sale dall’omonima villa. Nei pressi di Poggio al Pino è un agriturismo. Poche centinaia di metri e siamo giunti al Pian dei Cerri, punto di valico.
Da Pian dei Cerri si segue per appena 200 metri la via Provinciale in direzione di Scandicci per lasciarla, a sinistra, per una strada bianca che scende tra ulivi e boschi alla Casa Selvoli. Lambita la costruzione a sinistra si trova uno stradello che supera il Borro Vallemorta e si mantiene in quota per giungere alla Casa Roncigliano, a breve distanza dall’albergo Roveta.

Dopo l’albergo, svoltiamo a sinistra sulla sterrata Via della Roveta e poi al cancello, a destra si prende lo stradello in quota sulla destra,  diretto a una casa che a sua volta superiamo sulla Sn tramite un breve tratto di sentiero che permette di riguadagnare la strada bianca (oltre il cancello chiuso).
Stiamo percorrendo la via che conduceva agli impianti della Fonte Roveta, famosi negli anni Cinquanta per l'acqua minerale e l'aranciata, ma ora abbandonati. A diritto una pista nel bosco continua a scendere per trovare la via vicinale di Roveta. La pista porta in 200-300 metri al bivio sulla vicinale, che seguiamo verso Dx tra fitti boschi e con andamento quasi pianeggiante. Alcuni coltivi e gli uliveti annunciano la prossimità di una casa e del ponte sulla SGC (Strada di grande comunicazione) Firenze – Pisa – Livorno.
A sinistra dopo il ponte si segue l’attuale percorso (via Mazzetta e via S.Romolo) del sentiero 730 del CAI 
Il podere La Torre si riconosce da lontano per la sua torre che svetta tra gli ulivi. Al podere troviamo uno stretto e panoramico asfalto, verso destra, che tra uliveti perviene alla casa-torre del Mulettino. Davanti al cancello del Mulettino  dove si trova un Tabernacolo si stacca la via sterrata di Poggio Vittorio che tocca la vicina abitazione e segue nel bosco divenendo pista in progressiva discesa. Anche qui, usciti dalla macchia camminiamo tra orti e coltivi che preludono all’abitato di Lastra a Signa.
Seguendo Via Castruccio Castracani e Via Matteotti giungiamo al Portone di Baccio, una delle porte del castello quattrocentesco di Lastra a Signa, alle cui opere prese parte anche il Brunelleschi. Entriamo nel nucleo storico dal Portone di Baccio fino a Corso Alessandro Manzoni dove giriamo a sinistra fino ad arrivare a Porta Pisana. Siamo alla via di Sotto, che ci permette di raggiungere il Ponte Pedonale che attraversa l'Arno e ci porta a Signa.

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